CTM33 : I DESERTI DEL MAROCCO


10 giorni, 8 pernottamenti in albergo e 1 in campo tendato

In collaborazione con harmattan.it

 

Programma

             

1. Marrakech.

Accoglienza in aeroporto e trasferimento in albergo.

                                  

2. Marrakech – Ouarzazate – Tamnougalt, antica capitale della Valle del Draa

La traversata dell'Atlante ci porta attraverso verdi vallate, boschi di pini e lecci, fino al passo del Tizi 'n Tichka a 2260 m. Lentamente il paesaggio diventa aspro e spoglio a mano a mano che ci si inoltra nelle regioni presahariane, dove la Valle del Draa con la sua vena d'acqua è l'unico luogo ospitale. Tamnougalte era l’antica la capitale della Valle, costruita in terra pressata e legno di palma, privilegiata dall'abbondanza di acqua che alimenta tuttora una rigogliosa oasi. È possibile visitare le abitazioni dei notabili di allora, con elaborate decorazioni a base di colori vegetali, e poi passeggiare sotto le palme, fra orti e giardini. In questo quadro suggestivo e antico è stata restaurata una parte dello ksar, dove avremo cena e pernottamento.

 

3. Tamnougalt – Chegaga. Il deserto 

Percorriamo tutta la Valle del Draa con il suo interminabile palmeto punteggiato di kasba secolari. Per le carovane provenienti da Timbuctù, dopo la faticosa attraversata del Sahara, queste oasi erano luoghi ospitali e freschi, dove l'acqua era abbondante e sicura. Oltrepassata Zagora, capoluogo moderno della valle, ci fermiamo a Tamgroute per visitare la Biblioteca Coranica, piccolo prezioso museo dove sono esposti antichi manoscritti. L'ultima oasi è Mhamid, oggi in lotta con la sabbia, ma che ancora nel XVI secolo era un importante porto carovaniero. Si lascia l’asfalto seguendo piste che si inoltrano in pianure sabbiose dove immense tamerici indicano che sotto scorre l'acqua. Il Draa infatti dopo Mhamid diventa "invisibile" e ricompare a pochi km dalla foce. Raggiungiamo infine le più belle dune della regione, Chegaga, un vasto erg (deserto di sabbia) ai confini con l'Algeria. Qui troveremo il campo tendato allestito, il thè di benvenuto e poi la cena.

 

4. Chegaga – Zagora – Merzouga – pernottamento al jebel Zireg

Partenza per Zagora dove ha inizio la lunga pista che collega la Valle del Draa a quella parallela del Tafilalet. La regione del Jebel Zireg è di grande impatto, il paesaggio prevalentemente arido, offre  radi pascoli dove si trovano i nomadi con i loro dromedari, siamo in un immenso anfiteatro roccioso dove i colori predominanti sono l'ocra, il giallo e sullo sfondo la barriera imponenete di scisto nero ricoperto di sabbia rossa. Qualche raro villaggio, come Tafraoute e Oumjrane, ospita nomadi semi sedentari e qualche agricoltore. Sistemazione in albergo situato in una natura selvaggia.

 

5. Jebel Zireg – Merzouga e le dune dell'erg Chebbi

Si continua sulla pista del Tafilalet fino a raggiungere la strada asfaltata al villaggio di Taouz, siamo nel deserto denominato erg Chebbi e celebre per le sue immense dune rossastre. Possibilità di fare una passeggiata a dorso di dromedario per ammirare lo spettacolo del tramonto dall'alto delle dune. Cena e pernottamento in albergo nel cuore dell'antico villaggio di Hassi Labiad, di fronte alle sabbie dell'erg Chebbi.

 

6. Erg Chebbi - Merzouga- Goulmina- Tinjad

Lasciate le dune, attraversiamo il ricco palmeto alimentato dall'oued Ziz. I numerosi villaggi del Tafilalet hanno una storia "regale", poichè sono legati alla dinastia regnante, che qui ha avuto origine. Fra i numerosi ksour visiteremo un gioiello nascosto, lo Ksar Ouled Abd el Halim, con torri che sembrano merletti, stucchi e ampi saloni. Attraversiamo la cittadina di Rissani, erede dell’antica Sijilmassa, la prima città islamica del Marocco (VIII sec.) e proseguiamo per Erfoud e poi Goulmima, ai margini del passaggio turistico, ma particolarmente interessante per le case-fortezza di dimensioni impressionanti e per le imponenti porte di accesso. Continuazione verso un villaggio che cela il bel Museo de lle Oasi, dove con molta competenza sono esposti oggetti della vita quotidiana. Nella stessa oasi ci accoglie una confortevole kasba restaurata per la cena e il pernottamento.

 

7. Tinjdad – Tinerhir - Gole del Todra e del Dadès – Bou Tharar – Oasi di Skoura

Fino a Tinerhir si possono vedere delle strane piante, le piante-pietra o “fredolia”, così compatte e basse da sembrare sassi. Tinerhir, una delle più alte oasi di montagna, è la porta delle gole del Todra, stretto passaggio aperto dal torrente: un percorso emozionante. Si risale l’oued fino al villaggio di Tamtattouchte: qui l’altitudine fa sparire le palme a favore di pioppi e betulle. I villaggi austeri hanno case di terra merlate di altezza impressionante. Dopo un valico a 2600 metri comincia la discesa verso il fiume Dadès, che stringendosi da origine alle famose e bellissime gole omonime, fra tornanti  scavati sul fianco ripido della montagna e panorami austeri. Dopo Msemrir ritornano le piccole oasi, la valle si allarga e le formazioni rocciose disegnano sagome insolite. Questa è la regione della coltivazione della “rosa damaschina”, dalla quale si estraggono pregiate essenze. Cena e pernottamento in hotel de charme nell'oasi di Skoura.

 

8. Skoura – Ouarzazate - Marrakech

L'oasi di Skoura è un vero labirinto verde dove ci si può perdere fra i sentieri e kasbe. Fra queste spicca per la bellezza delle decorazioni la kasba di Ameridhil. Si lasciano le verdi palme spettinate per raggiungere Ouarzazate, dove negli ultimi anni si è sviluppata una fiorente industria del cinema. Breve visita del villaggio di Ait Ben Haddou (UNESCO). Da questo villaggio inizia la "strada del sale", spettacolare percorso di montagna a picco sul torrente Ounila. Il versante sud dell’alto Atlante offre in questa regione le montagne più belle: i colori degli strati geologici, le piccole oasi verdi, i villaggi di pietra e terra. Si serpeggia tra le montagne fino a raggiungere il Tizi’n Tichka per poi scendere in un ambiente più verde, tra una vegetazione ricca, fino a scorgere la grande pianura e la Kotoubia, vanto e simbolo della leggendaria Marrakech. Cena e pernottamento in albergo.

 

9. Marrakech.

Pare incredibile che proprio qui sia Marrakech, con la sua muraglia rossa, il suo rigoglioso palmeto, la solennità dei mausolei saadiani e la ricchezza degli edifici decorati da splendidi stucchi. La  giornata è dedicata alla visita libera della città, il cui cuore è Jemaa el-Fna. La piazza il mattino è il centro del commercio, affollata di bancarelle e di venditori all’asta. Dalla piazza parte il labirinto di vicoli del suk, dai magazzini pieni di stoffe, abiti e prodotti in pelle. Il pomeriggio Jemaa el-Fna è teatro di ogni sorta di spettacolo, dai saltimbanchi agli incantatori di serpenti, dai ballerini ai musicisti. Intorno un grande mercato di offerte gastronomiche, bibite, manufatti artigianali, profumi, spezie. Anche di notte l’afflusso permane, ed è il momento d’oro per chi offre cibo, caldo e odoroso, da accompagnare con il thé verde, zuccherato e forte, profumato con fragrante menta fresca. Cena di commiato in un locale tipico della medina.

 

10. Marrakech.

Trasferimento in aeroporto e rientro in Italia.


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